La depressione nell’anziano è più diffusa di quanto si pensi.
Dai 65 anni in su si ritiene possa interessare molte persone, tuttavia non deve essere considerata una componente tipica della vecchiaia. Le stime indicano che circa il 20% degli anziani soffra di depressione. Percentuale che sale a circa il 30% per i pazienti ricoverati in ospedale e circa il 40% per quelli che soggiornano in case di riposo o in istituti di lungodegenza. Negli ultimi due casi si ritiene che tra le cause principali vi siano lo sradicamento dai propri affetti, dalla casa, dai rapporti sociali. In linea generale, i fattori che aumentano il rischio depressione nell’anziano sono di tipo: sociale, esistenziale, psicologico e biologico, che possono essere più accentuati in uno o nell’altro caso.
Le condizioni più influenti sul rischio depressione sono: la solitudine e il non essere sposati, la vedovanza, la disabilità e la malattia, un recente lutto oppure l’isolamento sociale. Le più colpite sono specialmente le donne. I sintomi più comuni sono gli stessi della depressione che colpisce gli adulti, tuttavia si ritiene che nell’anziano si possano evidenziare alcuni di questi rispetto ad altri: in genere due o tre sintomi sono più esacerbati.
(Fonte: tratto dall'articolo)