Il volume ha come filo conduttore la persona anziana, considerata nella sua integrità; punta perciò verso istanze "di cittadinanza sociale" in contrapposizione a politiche residuali rivolte a "categorie" assistenziali. In questa visione integrale del prendersi cura, l’inserimento in RSA diventa l’esito necessario e condiviso di un progetto personalizzato, presidio di una rete assistenziale che tutela persone anziane con complessi bisogni assistenziali e che può rifondere, anche temporaneamente, le energie di familiari. L’idea centrale del libro è il superamento del binomio "residenza - ultima spiaggia" in favore di "residenza - domicilio"; la RSA è intesa come domicilio dislocato, ovvero luogo che ricostruisce il senso dell’abitare, che restituisce a ciascuno "significazione autobiografica", in grado di ricomporre identità, per dare continuità non solo alla cura ma alla propria vicenda umana. Il radicale cambiamento ipotizzato ravvisa nel responsabile di struttura colui che può dare impulso al rinnovamento culturale e organizzativo poiché può convogliare la partecipazione di operatori, istituzioni, familiari e cittadini per ricostruire nella RSA un nuovo senso di domiciliarità. (Fonte: www.carocci.it)