In base ai dati di un recente studio della Società italiana di geriatria e gerontologia (Sigg), condotto su un campione di 1.500 anziani con più di 75 anni, che hanno risposto ad alcune interviste telefoniche – sarebbero oltre 3 milioni gli italiani over 75 (cioè quasi la metà della popolazione anziana italiana) che compiono errori nell’assunzione domestica dei farmaci prescritti. Le risposte ottenute, infatti, hanno mostrato non solo come due anziani su tre non sappiano che il geriatra è il medico di base delle persone over 65, ma anche che la metà degli anziani intervistati, nella loro veste di “pazienti”, spesso dimenticano di prendere le pillole, sbagliano le dosi, si confondono a causa delle diverse formulazioni del farmaco, non sanno leggere e interpretare il bugiardino delle confezioni di medicinali. A questi casi va aggiunta quella porzione di anziani che, per ragioni varie (economiche, sociali, familiari), rinuncia del tutto alle cure pur necessarie, abbandonandosi così ad una sorta di declino sanitario. Un altro aspetto dolente riguarda l’uso dei farmaci generici. Nonostante le numerose e frequenti campagne di informazione messe in atto dal Ministero della salute, i medicinali generici restano ancora decisamente poco utilizzati da parte di tutta la popolazione. Una tendenza che finisce per incidere anche sulle già provate casse del Servizio sanitario nazionale. Questo, infatti, spende ogni anno circa 900 euro per ogni cittadino con più di 65 anni, e i pazienti anziani, complessivamente, spendono di tasca propria circa 7 miliardi di euro l’anno per farmaci e 1 miliardo per integratori.
(Fonte: tratto dall'articolo)