Un nuovo studio canadese dimostra che, nella terza età, l’influenza del rapporto stretto con i familiari è positiva per la salute in vecchiaia. I ricercatori dell’università di Toronto hanno intervistato 3 mila adulti dai 57 agli 85 anni chiedendo loro di stilare una lista di un massimo di 5 persone a loro vicine con il tipo di legame esistente (amicizia o familiare). Incrociando i dati con quelli dell'Università di Chicago gli studiosi hanno scoperto che chi si sentiva molto unito ai familiari correva, nei cinque anni successivi un rischio di morte inferiore (6%) rispetto a quelli più isolati dal contesto familiare (14%). Per la stessa ricerca, i benefici della compagnia sulla longevità non sono così forti quando si passa all’ analisi della cerchia di amicizie. Chi frequenta stabilmente una cerchia di amici e conoscenti, non gode infatti dello stesso beneficio statistico in termini di longevità. La spiegazione dei ricercatori è questa: la vicinanza dei familiari aiuta nel momento del bisogno ( come in caso di malattia) anche a prendere decisioni difficili .
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)