L’hanno chiamata la famiglia infinita, la famiglia che non finisce mai perché non c’è soluzione di continuità fra le generazioni. E’ un fenomeno che riguarda tutta l’Europa ma in Italia assume una consistenza che fa riflettere: l'80% dei giovani tra 19 e 29 anni vivono con i genitori, nel 2007 era il 70%. E’ un dato che mentre conferma una tradizione del nostro Paese segnala anche un aumento rilevante e preoccupante. Troppi i giovani che non riescono ad accedere al mondo del lavoro e dunque non sono in condizione di costruirsi un futuro. Di contro a questa constatazione c'è il discorso sulla rottamazione, sul largo ai giovani contrapposti alla vecchiaia, vecchiaia che minerebbe le forze del Paese e la possibilità di intraprendere un cammino nuovo. Allora da più parti si richiede una rivoluzione anagrafica che schiodi dalle posizioni le generazioni adulte e anziane che tarperebbero la capacità di contribuire alla crescita del Paese. Con un malinteso pericoloso e cioè che basti l’età per essere considerati adeguati e, dunque, con il rischio di compromettere il naturale ricambio di esperienze e cultura con gli anziani a cui ogni società affida il suo percorso evolutivo e la sua trasformazione.
(Sintesi redatta da: Lucio Lupini)