La sindrome da ipomobilità del corpo ( detta anche sindrome da immobilità o da decondizionamento) consiste in una diminuzione delle capacità funzionali del corpo e dei suoi organi in seguito al non uso, ad insorgenza acuta o cronicamente progressiva. Consegue di solito ad una prolungata immobilizzazione a letto o a un decubito obbligato, al quale sono costretti pazienti anziani particolarmente fragili. Porta, in fase finale, ad una riduzione e talvolta ad una vera compromissione della capacità di eseguire compiti ed azioni nelle principali aree di vita, riguardanti: apprendimento ed applicazione delle conoscenze; compiti e richieste generali; comunicazione;mobilità; cura della propria persona; vita domestica; interazioni e relazioni interpersonali; vita sociale, civile e di comunità. La gestione dei pazienticon sindrome da ipomobilità spesso inizia proprio in ospedale. Negli ultimi anni è aumentato il numero dei cittadini anziani afferenti al pronto soccorso provenienti dal domicilio, da case di riposo, Residenze protette o RSA. Alla dimissione dall’ospedale taluni pazienti, una volta stabilizzati, possono tornare,in Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) soprattutto se si tratta di: anziani,non autosufficienti e/o affetti da demenze dove ricevono un buon livello di,assistenza riabilitativa e infermieristica. L’obiettivo del “Progetto riabilitativo di struttura” è di ottimizzare le attività e le risorse, al fine,di garantire il miglior livello possibile di benessere e autonomia della,persona. Lo sbocco finale di questo modello organizzativo deve essere il,ritorno a domicilio del paziente al termine di una filiera assistenziale che,dovrebbe essere concepita come un percorso unico e integrato.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)