A Fossano è partito il progetto «Nonne di frazione» promosso da Slow Food e Salone del Gusto: dalla cascina al blog, tutto quello che sanno fare in cucina le donne anziane del territorio sarà raccontato in video, un ricettario e un calendario. «Con tutto il rispetto per i tanti cuochi in tv, le nostre star sono le nonne», dice il sindaco Davide Sordella. Una delle “nonne” è Mariuccia Abate, che rivela volentieri trucchi e ricette della cucina tradizionale piemontese. Come il ripieno per la pasta fatta in casa: «Friggi il cavolo, lo triti con la mezzaluna e lo metti a scolare nello scolapasta; poi cuoci il riso nel latte e, quando è pronto, lo mescoli a rosso d’uovo, parmigiano, un briciolo di noce moscata. E poi, senza più cuocerlo, lo metti nelle raviole: resta una bontà». Uno dei migliaia di piatti nati dal senso pratico di sapersi arrangiare con quello che si ha, ed è su questo che si incentra il progetto, nato da una riflessione sullo spreco alimentare. Perché come dice il sindaco Sordella, la maggior parte degli sprechi arriva dal nostro frigorifero, compriamo e cuciniamo in modo sbagliato, per cui occorre riprendere le vecchie e sane abitudini dalle nonne. Come la ricetta del lunedì, trovare il modo di riciclare gli avanzi della domenica, con nuovi piatti e diversi sapori. A Fossano e nei Comuni vicini l’idea di ripescare nelle ricette e tradizioni è arrivata anche dall’ospitalità data ai delegati di Terra Madre e dallo scambio con contadini, allevatori, nomadi che arrivano in Piemonte da 140 Paesi del mondo per il Salone del Gusto. Il progetto delle «nonne di frazione» vuole infatti estendersi anche fuori dei confini nazionali.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)