(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Pancera Nicla

La lotta per salvare i neuroni aggrediti dal Parkinson

La Stampa, 04-05-2016, p.27, 29

I malati di Parkinson in Italia sono 250 mila e ogni anno ci sono 6mila nuovi casi. E’ la seconda malattia neurodegenerativa dopo l’Alzheimer per quanto riguarda la frequenza. Le cure si basano su ciò che si sta imparando su come si scatena la patologia, caratterizzata dalla degenerazione di una zona del cervello, la substantia nigra, dove ci sono i neuroni pigmentati che producono la dopamina, neurotrasmettitore fondamentale per i movimenti. La ricerca si è concentrata su una proteina, l’alfa sinucleina che si accumula nei pazienti e forma degli aggregati chiamati Corpi di Lewy, che hanno un ruolo importante nella morte dei neuroni dopaminergici (solo il 20% resta intatto in un malato di Parkinson). L’individuazione anatomo-patologica di questi aggregati è indice di diagnosi certa. Per questo la misurazione dei livelli della proteina nei fluidi biologici costituirebbe uno strumento di diagnosi precoce. Una ricerca di Alfredo Berardelli, neurologo dell’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’Accademia Limpe-Dismo dimostra che «nei pazienti con Parkinson si riduce, da un alto, proprio l’alfa sinucleina e, dall’altro, aumenta la forma oligomerica, quella cioè tossica e all’origine della morte neuronale». Inoltre si è notato che la variazione del livello della proteina nella saliva si correla con la gravità dei sintomi motori. Il test sulla saliva, rapido e non invasivo, viene ora studiato per capire se aiuta anche nel distinguere il Parkinson dai parkinsonismi atipici, nelle fasi iniziali di difficile diagnosi. Il tempismo in questo tipo di malattie è importantissimo. Inoltre la scoperta dell’alfa sinucleina apre nuove possibilità alle terapie; sonop già in corso trial in cui si cerca di bloccare la proteina con anticorpi monoclonali, così da arrestare la morte cellulare nelle aree responsabili del controllo motorio. Un altro trattamento sperimentale per i sintomi motori è la theta burst stimulation (cTbs), una stimolazione da applicare direttamente sullo scalpo del paziente.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Pancera Nicla
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2016
Pagine27, 29
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2016-05-04
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Stampa
Subtitolo in stampaLa Stampa, 04-05-2016, p.27, 29
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
Volume
Approfondimenti
Pancera Nicla
Parole chiave: Malattia di Parkinson Ricerca