Nel 2050 le persone sopra gli 80 anni sulla terra saranno 379 milioni, cinque volte quelli del 2000. e un'occasione per riflettere sul questo ci sarà il 10 giugno all'Expo con il network Italia Longeva, dedicato alla promozione di una migliore qualità della vita nell’invecchiamento, e organizzato dalla Regione Marche nell'Auditorium del Padiglione Italia. Il titolo del forum internazionale è Longevity is what we eat and…? proprio per individuare quali sono i segreti della longevità oltre al cibo. Sicuramente è presente anche una componente genetica «Ma il meccanismo biologico che sottende alla longevità resta in parte un mistero», dice Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva e direttore del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. «Il fenomeno dell’avanzamento dell’aspettativa di vita nell’ultimo secolo è stato molto rapido e dietro a questa velocità la scienza annaspa, resta indietro». Ritardo che si riflette anche nelle cure per gli anziani, dove continua a prevale una logica della monopatologia, per cui gli anziani continuano a prendere una pillola per ogni malattia. Tante sono però le indicazioni che arrivano dalle abitudini di vita dei popoli più longevi, di cui si è occupato il divulgatore Dan Buettner che sarà presente al forum per raccontare i risultati della sua ricerca sulle Zone Blu del mondo: aree cioè dove è maggiore la presenza di ultracentenari. Le cose che tutti hanno in comune è l’attività fisica quotidiana e un’alimentazione ricca di cereali, frutta e verdure (come la dieta mediteranea) ma anche fattori meno noti, come la famiglia, la presenza di uno scopo nella vita, persino la religione. Infatti le popolazioni delle Zone Blu sono caratterizzate da autocoscienza, ricerca del senso della vita, sentimento di appartenenza a una comunità.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)