L’indice di vecchiaia, lo strumento che analizza il rapporto tra popolazione anziana e giovane, a Belluno è di 203,1 (se si supera il 100, significa che i soggetti anziani sono in numero maggiore rispetto a quelli giovani). A Belluno la crescita di questo numero sembra essere una tendenza consolidata: prendendo inconsiderazione gli ultimi 15 anni bisogna risalire al 2002 per trovare l’indice più basso che, comunque, era di 169.4. Le donne sono mediamente più longeve. Le bellunesi che superano i 75 anni di età sono 16.503, quasi il doppio dei loro coetanei di sesso maschile, fermi a quota 9.438. Hanno già spento cento candeline 93 persone, di cui 78 femmine e 15 maschi. La popolazione considerata “anziana”, cioè che ha superato la soglia dei 65 anni, è circa un quarto di quella residente: gli over 65 sono 51.893. Il dato complessivo mostra una montagna sempre più spopolata e sempre più anziana. Secondo il presidente Confcommercio Paolo Doglioni «La montagna si spopola perché manca attrattività. E la formula per renderla attrattiva è investire sul turismo. Perché nelle vicine province autonome crescono, anche come popolazione (i dati dicono+2,3% Trento, +2,7% Bolzano, ndr), perché il turismo viene aiutato di più”. Ci sono poi paesi in cui gli abitanti rimasti sono solo anziani, come il comune di Gosaldo che è un paese di over 65. A Gosaldo vivono appena 640 persone, la maggior parte ultrasessantacinquenni: persone che si trovano quotidianamente ad affrontare le problematiche del territorio e della sua comunità con sportelli bancari e uffici postali che chiudono. Così le famiglie tendono ad avvicinarsi ai paesi in cui ci sono i servizi, e soprattutto dove c'è lavoro. Ma se la popolazione se ne va perché non ci sono i servizi, nessun servizio si potrà implementare in un territorio con sempre meno popolazione e se non c’è lavoro le famiglie si spostano dove si trova occupazione. Un circolo vizioso.
(Fonte: tratto dall'articolo)