Oggi i bambini vengono tenuti distanti dalla morte, anche quando riguarda i loro stessi nonni. Coco, l’ultimo film della Disney-Pixar in questi giorni nelle sale, invece spinge la famiglie ad interrogarsi sul fine vita. Miguel è un undicenne messicano che, il Giorno dei Morti, per cercare di realizzare la sua passione per la musica, finisce per valicare il confine della Terra dei Vivi ritrovandosi, vivo, in quella dei Morti. Arriva in un aldilà allo stesso tempo lugubre e scintillante, con scheletri snodabili, smontabili e ricomponibili, parlanti, a volte tristi e dispettosi a volte soccorrevoli e allegri più dei vivi. Nella terra dei Morti si sparisce davvero solo quando sulla terra nessuno si ricorda più di loro. In Coco la memoria non è una forza passiva, ma un impegno per coloro che non ci sono più. E in effetti è quello che si può dire ai bambini di fronte alla morte dei nonni; ricordiamolo, rivediamolo insieme. Nel film “insieme” è la famiglia, il luogo mitico di naturale e fiducioso passaggio delle generazioni. L’altra parola-idea chiave del film è "comunione", poiché la presenza dei morti è incancellabile dalla nostra vita, quindi la comunione tra vivi e morti è più che una magnifica speranza.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)