La Commissione Europea ha fatto una consultazione per chiedere a cittadini, istituzioni e aziende quali siano le principali esigenze in materia di previdenza. L’iniziativa fa parte del piano «Unione del mercato dei capitali», in cui è compreso anche lo studio degli aspetti fiscali delle pensioni integrative per arrivare ad una proposta legislativa nel 2017. In Europa, la popolazione over 65 non arriva al 20% ma nel 2060 si prevede raggiungerà il 30%, arrivando a due lavoratori per ogni pensionato. Anche se tutti gli Stati si sono attivati con le pensioni integrative, bisognerà armonizzare i prodotti pensionistici individuali. Sarà una lavoro complesso perchè gli Stati membri hanno diversi regimi fiscali, cosa che scoraggia questo tipo di investimento. Le pensioni integrative sono ancora poco diffuse, rendono poco, hanno costi elevati e sono piuttosto complesse. Le ipotesi sono diverse: per questo l’Ue potrebbe promuovere l’armonizzazione delle varie legislazioni (in particolare i regimi pensionistici) o decidere di offrire un prodotto ad hoc su base volontaria. Nella seconda ipotesi le alternative sarebbero un prodotto pensionistico individuale europeo oppure un conto pensionistico individuale europeo: in tutti e due i casi si tratterebbe di un piano di risparmio con ampie opzioni e il conto garantirebbe maggiore flessibilità.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)