Nel 2013 circa 3,4 milioni di italiani avevano una diagnosi di diabete, più del doppio rispetto al 1980. Tale numero è però destinato a crescere negli anni soprattutto per effetto dell’invecchiamento della popolazione, ma anche per l’aumento della prevalenza di sovrappeso/obesità. Sono queste le indicazioni di uno studio pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases. L’analisi del trend - i dati sono raccolti mediante 8 “Indagini multiscopo Istat: condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” su campioni di soggetti adulti - mostra che la prevalenza del diabete è passata dal 3,3% nel 1980 al 7,1% nel 2013 negli uomini (aumento del 115%) e dal 4,7% al 6,8% nelle donne (aumento del 45%). Un terzo dell’incremento negli uomini e due terzi nelle donne è attribuibile all’invecchiamento della popolazione. Tra gli uomini la prevalenza è aumentata in tutte le classi d’età, aree geografiche e livelli socio-culturali, con il maggiore incremento osservato nel sottogruppo con scolarità bassa e tra gli ultra65enni. Quest’ultimo sottogruppo, il più numeroso, è quello che contribuisce in misura maggiore all’incremento del numero assoluto di uomini con diabete. Tra le donne invece, l’aumento della prevalenza è stato modesto, comunque più marcato nelle fasce di età elevate. Il grande incremento del diabete nelle età più avanzate registrato in Italia è in contrasto con il trend osservato in altri Paesi dove l’aumento di prevalenza, presente in tutte le età, è più marcato nelle persone più giovani. Il diabete si conferma una malattia cronica con impatto elevato per il sistema sanitario, destinato a crescere negli anni futuri e legato strettamente all’invecchiamento della popolazione e allo stile di vita.
(Fonte: tratto dall'articolo)