Giorgio Guazzoni, responsabile dell'Unità operativa di Urologia e Andrologia dell'ospedale Humanitas di Milano spiega che «Alimentazione e attività fisica possono giocare un ruolo importante nella prevenzione dell'ipertrofia prostatica. Un uomo che a 50 anni ha i primi disturbi, e non ha una buona qualità di vita rispetto a questi aspetti, può cominciare a evidenziarli maggiormente». Rispetto a uno dei più diffusi disturbi che riguardano la minzione nell'uomo «sta aumentando l'attenzione, in modo correlato all'aumentare dell'età media: si rivolgono allo specialista pazienti di 80 anni con forti disturbi ma non è più infrequente visitare pazienti giovani, di 40-50 anni» aggiunge Guazzoni. Anche per questo la prevenzione acquista rilievo: «Ci sono fattori dietetici che possono contribuire a infiammare la prostata: superalcolici, vino bianco, cioccolata, insaccati, pomodori. E accanto a questo l'attività sedentaria sicuramente peggiora in maniera importante il problema».
(Fonte: tratto dall'articolo)