Una battaglia da fare in Parlamento è quella per l'assistenza a domicilio alle persone non autosufficienti. Il presidente della Regione Enrico Rossi torna spesso sul tema e stavolta lo fa per spiegare che mentre da Roma arrivano 30 milioni dal fondo nazionale, la Toscana ne mette 51 per il 2016, cercando di andare parzialmente incontro ai bisogni dei distretti socio sanitari, che dovrebbero organizzare i servizi nelle case in cui viva un malato ultrasessantacinquenne che non può muoversi in modo autonomo. «Non esiste in Italia una legge che garantisca questo tipo di diritto e neppure che fissi i livelli essenziali di assistenza», dice Rossi. La ripartizione delle risorse tra le regioni segue un criterio puramente numerico che si fonda sul numero degli anziani in rapporto alla totalità della popolazione. Ma l'autosufficienza non colpisce solo la terza età e rappresenta un problema gigantesco per le famiglie, spesso insormontabile anche da punto di vista economico. «Non a caso», dice Rossi, «in Italia c'è un fenomeno esplosivo di badanti che accudiscono chi non sia autosufficiente. In altri paesi europei - ad esempio Francia, Germania e Inghilterra - il fondo sanitario e quello sociale sono divisi e seguono percorsi diversi. Perché questo tipo di malattia è una questione sociale prima ancora che sanitaria e dovrebbe essere trattata come tale e prevedere contributi a parte».
(Sintesi redatta da: Silvana Agostini)