Pur considerando positivamente lo stanziamento di 60 milioni di euro a sostegno di familiari impegnati nelle cure dei propri cari, la somma ha una valore soprattutto simbolico e indica una presa di coscienza di un problema vasto e pressante. Come indilazionabile è affrontare con criteri nuovi il problema delle residenze per gli anziani che rappresentano l’altro polo critico dell’assistenza dopo quello domiciliare. Sono sempre di più infatti i vecchi che sopravvivono alle malattie, in condizioni di salute precaria. Per questo motivo ricorrono alle residenze persone sempre più bisognose di assistenza qualificata. Inoltre un anziano non autosufficiente e con più patologie ha esigenze di tipo clinico ed assistenziale difficilmente affrontabili nel proprio domicilio. Le residenze devono essere in grado di offrire un'accoglienza che può essere modulata tra il ricovero a tempo pieno e di lunga durata e quello breve per periodi limitati, così da offrire risposte in situazioni particolari, e soluzioni ponte. Occorre pensare a residenze di tipo leggero, che offrano luoghi di vita a bassa intensità assistenziale, e quindi anche a basso costo, caratterizzate soprattutto da attività di sorveglianza per persone sole. Infine vanno considerati i costi per la permanenza nelle residenze che stanno rivelandosi sempre più insostenibili. Le tariffe 2000-2800 euro al mese, praticate dalla maggior parte delle residenze, sono un carico insostenibile per molti, soprattutto se donne sole con pensioni al minimo e accompagno, e diventa sempre più difficile per i figli farsi carico delle somme necessarie ad onorare la retta.
(Sintesi redatta da: Rondini Laura)