A Napoli, durante il 37° Congresso Nazionale della Sif, Società italiana di farmacologia, è stato dimostrato, con una ricerca pubblicata su Nature Communications, che Montelukast, da anni in commercio per la cura dell’asma, è in grado di reinvertire l’invecchiamento cerebrale e la perdita delle funzioni cognitive. Il risultato si è avuto in animali anziani a cui il farmaco è stato somministrato per 6 settimane a dosaggi compatibili con quelli già in uso nell’uomo. Nello studio sono coinvolti diversi gruppi di ricerca europei ed è coordinato dal neuroscienziato Ludwig Aigner dell’Università di Salisburgo. Per l’Italia c’è la professoressa Maria Pia Abbracchio dell’Università Statale di Milano. I ricercatori hanno dimostrato che il farmaco blocca i recettori nel cervello che attivano l’infiammazione legata a patologie della sfera cognitiva come Alzheimer e Parkinson. «Da tempo si sa che il cervello non è separato dal resto del corpo e che le sue funzioni possono risentire fortemente dei fenomeni infiammatori presenti in altri organi – spiega Maria Pia Abbracchio – Già 10 anni fa avevamo fatto presente come l’infiammazione sistemica cronica, che è a sua volta influenzata dall’ambiente e dall’alimentazione, possa accelerare l’invecchiamento del cervello e aumentare l’incidenza di malattie neurodegenerative».
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)