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Riccardi Andrea

La sfida dei prossimi anni? Non considerare i vecchi sopravvissuti residuali

Sette (supplemento Corriere della Sera), 10, 2017, p.72

C'è una grande sfida per la nostra civiltà: l'aumento della popolazione anziana. L'ultimo censimento Istat (per il decennio 2001-2011) ha registrato un enorme balzo in avanti nella classe degli ultracentenari, aumentata di ben il 204%. Il fenomeno non riguarda solo le società industriali, ma è globale. In Africa, ad esempio, cresce il numero degli anziani e declina la funzione sociale dei vecchi: l'anziano non è più il saggio della comunità, ma un peso in una società in rapido cambiamento.

Tuttavia la società non è attrezzata a dare significato e gestire un fenomeno, di per sé, molto positivo: manca nella mentalità corrente il senso del valore della vecchiaia. Talvolta si reagisce soggettivamente negando l'età che avanza e nascondendola in una specie di giovanilismo. Talvolta la vecchiaia viene vissuta come naufragio di una stagione della vita senza senso. Invece è una stagione della vita da "reinventare" nel suo complesso: per gli anziani e per la società.

Sarebbe necessario scoprire i valori della vecchiaia e renderli un fatto di mentalità corrente. Una lunga vita, la possibilità di instaurare rapporti meno caratterizzati economicamente, una relazione con le generazioni più giovani, la manifestazione che la vita non è solo ascesa sociale e progresso infinito sono alcuni di questi valori.

La sfida degli anziani mostrerà se la nostra società saprà dare senso alla vita di un terzo della popolazione e non considerarla una sopravvivenza residuale.

(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)

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Autore (Cognome Nome)Riccardi Andrea
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2017
Pagine72
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero10
Fonte
Approfondimenti Online
FonteSette (supplemento Corriere della Sera)
Subtitolo in stampaSette (supplemento Corriere della Sera), 10, 2017, p.72
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)
Volume
Approfondimenti
Riccardi Andrea
Parole chiave: Ageism