L’inarrestabile incremento del numero dei grandi vecchi (ultr85enni) in corso in tutti i Paesi industrializzati rende necessario sviluppare un nuovo sapere sociale. La conclusione cui giunge il saggio è che esiste una molteplicità di forme del vivere nella grande vecchiaia la quale rappresenta un patrimonio antropologico che la nostra società fatica a riconoscere e a valorizzare. Per poterlo fare è necessario abbandonare il punto di vista unico, centrale e dominante, generalmente assunto da una certa ricerca scientifica e spesso da coloro che rappresentano e progettano le politiche sociali.
(Fonte: tratto dall'articolo)