Uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, effettuato dai ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston, suggerisce che i cambiamenti ormonali che si verificano durante la menopausa, con il crollo della produzione di estrogeni, possono avere un impatto negativo sulla funzionalità del cervello e peggiorare alcuni processi cognitivi come la memoria. Un altro studio pubblicato su Neurology ha esaminato oltre 1300 donne inglesi nate nel marzo del 1946, che sono state seguite in più fasi della loro vita e sottoposte a test della memoria in diversi momenti. Si è così scoperto che, al di là dell’utilizzo della terapia ormonale sostitutiva, le donne entrate più avanti con gli anni in menopausa avevano una maggiore memoria. Per Paolo Maria Rossini, responsabile della struttura complessa di Neurologia del policlinico Gemelli di Roma, la ricerca inglese è interessante, ma potrebbe non aver dato il peso sufficiente ad altre variabili, come la quantità di attività fisica quotidiana, il tipo di lavoro, il fumo, ecc.. Anche Marco Trabucchi, direttore scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia, che da anni studia il cervello umano per scoprire i meccanismi che scatenano la demenza, pensa che la questione sia più complessa, e che vadano esaminate, oltre alla genetica, anche lo stile di vita e il tipo di vita sociale condotto.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)