Giochi di luce e musica soffusa, cromoterapia, un letto d’acqua e una poltrona comoda, oggetti da toccare. È l’atmosfera che si respira nella nuova stanza multisensoriale inaugurata in casa di riposo. È un luogo capace di stimolare tutti e cinque i sensi e nel quale gli anziani della struttura e del centro diurno potranno essere trattati dal personale, opportunamente formato, senza il ricorso ai farmaci o ai tradizionali ausili. Uno spazio protetto e accogliente dove portarli a uno stato di rilassamento benefico che, nel tempo, li aiuterà a ridurre disturbi comportamentali come stati di agitazione o apatia. La stanza è stata realizzata, riadattando un precedente locale, al primo piano della casa (nel nucleo protetto). Le stanze multisensoriali – o “snoezelen room”, nate per la prima volta in Olanda negli anni Settanta – sono soprattutto al servizio di bambini, anziani e disabili. Questo nuovo approccio alle patologie dell’anziano è sbarcato anche nella casa di riposo di Cordenons. «È una stanza non farmacologica – ha detto la direttrice del’Asp Arcobaleno, Valentina Battiston – che offrirà un servizio in più a circa un terzo degli ospiti della casa e ad alcuni anziani del Centro diurno per migliorarne la qualità di vita». Potrà essere utilizzata da anziani con determinate caratteristiche, assistiti dagli operatori.
«L’approccio multi sensoriale – ha aggiunto lo psicologo della struttura, Roberto Vettori – porta molti benefici anche sul fronte della demenza e del decadimento cognitivo: non va a lavorare sulle carenze dell’anziano, ma sulle sue risorse, partendo dall’esperienza di base che sono i cinque i sensi. Con anziani che non interagiscono più con l’esterno e che sviluppano comportamenti aggressivio apatici, questa stanza diventa una sorta di ponte con questi deficit. Fondamentale per interagire con loro nella stanza multisensoriale sarà l’aiuto dei familiari, per agevolare gli operatori a conoscere meglio le aree sensoriali da stimolare».
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)