Rosa alza agli occhi e rimane a bocca aperta. Tira fuori il suo smartphone di ultima generazione e scatta decine di foto. Un attimo dopo sono su Facebook, miracolo della tecnologia e del 3G. Davanti a lei due anziani che ridono abbracciandosi.
È "Enjoy the life", l'opera che lo street artist StencilNoire ha dipinto sul muro della scuola media di Paganica, frazione de L'Aquila, duramente colpita dal terremoto di sette anni fa.
In giro per il paese ci sono altre sei opere. L'idea è venuta allo Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati, e all'associazione Re_Acto Fest che da tre anni porta arte e cultura urbana in giro per L'Aquila. Il fine è quello di ricordare che qui il processo di ricostruzione non è ancora finito e che c'è ancora tanto lavoro da fare, anche se non ne parla più nessuno.
Rosa prosegue il suo giro per Paganica. Insieme a lei oltre trecento pensionati sono venuti da tutta Italia insieme allo Spi-Cgil per visitare questa galleria d'arte a cielo aperto. Tutti hanno il cellulare in mano e fotografano le opere a ripetizione, simbolo di una generazione che si sta scoprendo ipertecnologica. "Facciamoci un selfie", le dice la sua amica Rita. E un attimo dopo l'autoscatto viaggia a tutta velocità su WhatsApp alla volta di amici e parenti. La visita finisce: sul corso principale di Paganica non ci vive più nessuno. Lì, il “Visual artist” Ironmould sta ultimando la sua opera, un intreccio di cavi e di fili che convergono verso un centro.
"Sei proprio bravo", gli gridano. Lui, dall'alto del suo braccio meccanico, ringrazia. E si mette a favore di ipad, per l'ennesima foto.
(Fonte: tratto dall'articolo)