L’autore, genetista di fama internazionale, parla della sua vecchiaia. Ne elenca i vantaggi, la maggiore libertà di tempo e di interessi, la conquistata certezza di non dover dimostrare nulla a nessuno. Ma anche i problemi, il fisico che inizia a mandare segnali di problemi maggiori e la memoria a breve che tradisce sempre più spesso. E conclude dicendo “Il mio cervello sta perdendo scaglie, ma forse riesce a scavare sempre più in profondità nella materia della mente, e so che quando morirò mi lascerò alle spalle due infiniti, quello interno e quello esterno. Infiniti, non nonfiniti. La vita non può essere incompleta”.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)