L'aumento dell’aspettativa di vita e la diffusione delle malattie croniche sono due fenomeni che stanno rendendo insostenibile finanziariamente il modello di sanità adottato nel nostro Paese.
Il problema del ripensamento della sanità italiana non è stato affrontato a livello di dibattito pubblico per non creare allarme sociale. Tuttavia, se il principio per cui tutti i cittadini hanno diritto alla salute e all’accesso alla sanità deve essere mantenuto, il nuovo modello da adottare dovrà essere aperto a alla sanità integrativa gestita dagli enti mutualistici non profit che vadano ad affiancare la sanità pubblica. Occorre non confondere la sanità mutualistica con la sanità privata. L'utilizzo di questo settore civile non profit che vede schierati fondi sanitari, società di mutuo soccorso e casse di assistenza sanitaria non privatizzerebbe la sanità ma sosterrebbe piuttosto la sanità integrativa che fa dei principi di mutualità e reciprocità le proprie linee guida; quindi una sanità davvero universale che garantisce a tutti il diritto fondamentale alla salute.
(Fonte: tratto dall'articolo)