La carenza di vitamina B12 è da tempo collegata ad un maggior rischio di depressione, declino cognitivo e malattia di Alzheimer. Uno studio su Jama Psychiatry del Karolinska Institutet di Stoccolma sviluppato su 300 ultrasessantenni seguiti per 6 anni, ha confermato che bassi valori nel sangue di vitamina B12 o di olotranscobalamina (la forma attiva della vitamina B12) sono associati a una maggior perdita di volume cerebrale. «I nostri risultati — commenta Francesca Mangialasche, geriatra e ricercatrice al Karolinska Institutet — suggeriscono che la vitamina B12 possa influenzare la rapidità con cui si riduce il volume cerebrale. Inoltre con l’acido folico, è fondamentale per mantenere nella norma i livelli di omocisteina nel sangue, un aminoacido noto per aumentare il rischio di aterosclerosi e malattie vascolari. E in questo studio abbiamo osservato che anche elevati valori di omocisteina erano associati con una più rapida perdita di volume cerebrale». La vitamina B12, illustra Stefania Ruggeri, nutrizionista CREA-Alimenti e Nutrizione è presente negli alimenti di origine animale come carne, pesce, uova, latte e derivati, e anche alcune alghe. Le diete come quella mediterranea e lacto-ovo vegetariana, anche se prevedono un consumo molto limitato di questi alimenti, possono comunque assicurare un buon apporto in B12. «Con l’età però si può ridurre l’acidità gastrica che a sua volta riduce l’assorbimento della B12 proveniente dagli alimenti. In caso di bisogno, sarà il medico a suggerire un’eventuale integrazione».
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)