Lo stesso copione è stato eseguito dalla "banda dei testamenti" in tutta Italia, e scoperta dalla procura di Milano. Diversi i casi accertati soprattutto tra Lombardia e Piemonte.
I malviventi redigevano testamenti falsi di anziani morti in solitudine e senza parenti, ritrovati dopo tempo da segnalazioni dei vicini.
A redigere il documento due notai statunitensi (Carmine J. Guadagno e Cirino Liotta), che indicavano come beneficiario ed erede unico una persona che da tempo vive a New York.
Ogni volta, a reclamare il patrimonio per conto del "falso erede", si occupa un penalista, l'avvocato Giuseppe Marra del foro di Reggio Calabria.
Nelle carte dell'inchiesta si legge «Un ampio disegno truffaldino esteso a più parti d'Italia, ben congegnato, ma eseguito con qualche mossa maldestra che aiuta a smontare il castello di menzogne orchestrato» dalla banda.
Le accuse sono di falsità in testamento olografo, truffa aggravata, falso ideologico e materiale. Nel frattempo la giustizia indaga su gli altri casi dubbi anche di anni passati.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)