Gli anziani delle case di riposo sono sempre più a rischio.
Nelle strutture - più di 7mila in tutta Italia con un totale di 300mila ospiti - i numeri dei contagi sono ancora bassi ma sembra stiano per esplodere come una bomba a orologeria. E nel momento in cui il virus entra in una residenza per anziani è facilmente immaginabile il danno che può provocare.
La Uecoop, l'unione europea delle cooperative, ha calcolato che un anziano su tre è ricoverato in case di riposo che hanno sede nelle zone dell'epicentro del virus, fra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. E per questo lancia l'allarme, prima che sia troppo tardi, e chiede di rafforzare le misure di sicurezza: “Il focolaio in una solo casa di riposo - spiegano i rappresentanti Uecoop - può trasformarsi in un dramma per i nonni ricoverati, per i loro parenti e per gli stessi operatori sanitari che li seguono ogni giorno».
Per evitare che le case di riposo vengano utilizzate per ricoverare i pazienti Covid dimessi anticipatamente dalle corsie di ospedale, i sindacati mettono le cose in chiaro, a cominciare dalla Lombardia, zona rossa per eccellenza: «Gli anziani non devono essere vittime sacrificabili - scrivono Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil - Per i pazienti Covd devono essere individuate altre aree più sicure che non siano quelle in cui vengono ospitati”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)