Utilizzare la casa come un patrimonio quando si invecchia si rivela sempre più un’ottima risorsa. Gli strumenti che permettono di monetizzarne il valore sono la cessione dell’immobile in cambio di una rendita in denaro, la vendita della nuda proprietà e il prestito vitalizio ipotecario. In alternativa, senza passaggio di denaro, c’è il cosiddetto contratto di mantenimento. La casa viene ceduta in cambio dell’impegno della controparte a fornire sostegno in termini di accudimento fisico e/o morale della persona che rinuncia alla proprietà. E’ un contratto atipico ma legittimo in aumento, soprattutto nel Mezzogiorno. Nell’accordo si debbono stabilire con la massima precisione quali siano le esigenze di mantenimento e il tenore di vita da garantire, anche se spesso le persone anziane richiedono solo un supporto in termini di assistenza morale, compagnia o convivenza. Spesso questo tipo di contratto viene stabilito tra consanguinei, ad esempio tra un genitore e uno dei figli che se ne prende più cura, ma in questo caso è importante dimostrare che il supporto fisico o morale sia a carico soprattutto o solo dell’erede beneficiario, per evitare rivalse da parte degli altri eredi legittimi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)