Secondo l'ultimo rapporto del Censis-Cida sul «Valore del ceto medio per l'economia e la società», c'è una correlazione diretta tra l'andamento del Pil e questo corpo sociale che dagli anni ‘70 ha trainato lo sviluppo del Paese. Chi faceva parte del ceto medio, condivideva la spinta a salire nella scala sociale, la tensione a cogliere le opportunità e la voglia di investire nello studio e nel lavoro per migliorarsi.
Oggi 60 % della popolazione sente ancora di appartenere a questa classe sociale, ma il modo di pensare è cambiato. Da troppo tempo, spiega il Censis, le politiche sociali tagliano fuori milioni di nuclei familiari italiani impropriamente considerati economicamente autosufficienti al punto di poter operare sempre e solo come "pagatori di tasse" e mai come beneficiari di trasferimenti sociali.
Chi si nasconde al Fisco rifugiandosi nei redditi bassi e bassissimi, pesa anche sul sistema previdenziale. Nei primi mesi del 2024 sono state presentate 49 mila domande di pensionamento, i due terzi dei richiedenti sono sconosciuti al Fisco e all'Inps, non hanno mai versato tasse o contributi, ma avranno diritto alla pensione sociale e a pagare sono principalmente pensionati e lavoratori dipendenti.
(Sintesi redatta da: Zanetti Silvio)