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Guerrini Gianbattista

La cronicità in Italia fra condizione attuale e prospettive future

I luoghi della cura, 3/2019, 2019

Dal Rapporto dell’Osservatorio sulla Salute 2018 emerge che gli italiani affetti da almeno una patologia cronica erano, nel 2017, 24 milioni, quasi il 40% della popolazione italiana. Più della metà di loro (12,6 milioni) ha due o più patologie croniche. Ambedue le cifre, secondo le proiezioni dei ricercatori, sono destinate a crescere nel 2028 rispettivamente a 25 ed a 14 milioni.  La prevalenza delle patologie croniche aumenta con l’età e la percentuale di over 75 con una patologia cronica sale all'86% mentre, nella stessa classe di età, quelli che hanno due patologie sono il 66%.

L’ipertensione è la patologia cronica più frequente (ne sono affetti quasi 11 milioni di italiani), seguita dall’artrosi/artrite (9,7 milioni), dalle malattie allergiche (6,4 milioni), dall’osteoporosi (4,8 milioni), dalla bronchite cronica (3,5 milioni) e dal diabete mellito (3,4 milioni).

Le condizioni socio-economiche influiscono perché, nei laureati e in chi ha redditi più elevati, c'è una più attenta consapevolezza delle determinanti per la salute. Il livello di istruzione influenza anche il grado di autonomia delle persone anziane. La percentuale di anziani con gravi difficoltà nelle attività di base della vita quotidiana risulta 3 volte più elevata nelle persone con il livello più basso di scolarità rispetto alle persone laureate sia nella media dei Paesi europei (12,0% vs 3,8%) che in Italia (13,0% vs 4,1%): una differenza che si accentua per le donne, soprattutto nel nostro Paese (16,1% vs 3,0%).

Dei 19,4 anni che gli uomini italiani si aspettano di vivere a 65 anni, solo 10,4 (53,6%) saranno senza limitazioni. Percentuale vicina a quella dell’Europa a 28 (53,8%), ma molto inferiore a quella della Germania (63,6%) e soprattutto della Svezia (79,1%). Per le donne italiane la quota di vita attesa a 65 anni in piena autonomia è ancora più ridotta: 10,1 anni su 22,9, il 44,1%, contro il 46,8% della media europea, il 58,2% della Germania ed il 77,2% della Svezia.

Per affrontare la sfida della cronicità è necessario che aumenti nei cittadini la consapevolezza dello stretto rapporto tra stili di vita, salute e diffusione delle malattie croniche. Ancora più urgente è che i decisori politici acquisiscano una consapevolezza della necessità di contrastare le diseguaglianze (di scolarità, di reddito, di lavoro, di accesso ai servizi sanitari e social) che ancora affliggono il nostro Paese. Le scelte politiche devono essere valutate alla luce della loro capacità di incidere sulla salute e sul benessere della popolazione e di favorire quell’active aging che l’OMS sollecita da tempo.

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

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Autore (Cognome Nome)Guerrini Gianbattista
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2019
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero3/2019
Fonte
Approfondimenti Online/www.luoghicura.it/sistema/programmazione-e-governance/2019/06/la-cronicita-in-italia-fra-condizione-attuale-e-prospettive-future/
FonteI luoghi della cura
Subtitolo in stampaI luoghi della cura, 3/2019, 2019
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
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Guerrini Gianbattista
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Parole chiave: Cronicità Dati statistici Ricerca Stili di vita