Dall’indagine “La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali” realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale emerge la percezione della maggioranza degli italiani intervistati di vivere oggi in una condizione peggiore rispetto al 2013, complici soprattutto pandemia e conflitto in Ucraina, il cambiamento climatico e il timore dell’impatto negativo della rivoluzione digitale sulla vita di ogni giorno.
Notevole è l’identificazione del Terzo Settore come motore che fin qui ha contribuito a far muovere meglio la “macchina” del vivere: secondo il 63% degli intervistati di un campione largamente rappresentativo sono proprio le organizzazioni Non Profit ad aver fatto di più per rendere migliore la nostra società, seguite da piccole medie imprese, Europa e Chiesa con percentuali che non si discostano di molto l’una dall’altra.
Per il futuro ci si aspetta molto soprattutto da un rispetto delle leggi e delle regole (88%) e dall’impegno nel far bene il proprio lavoro (84%); ma qui emerge anche il tema della donazione: per il 69% serve dare sostegno a una buona causa tramite il lascito solidale, oppure una generica donazione in denaro (66%). Rimanendo su quest’ultimo aspetto, 5,5 milioni di italiani hanno già previsto un lascito solidale o sono orientati a farlo, mentre aumentano gli indecisi (35% contro 27% nel 2022) e restano stabili quelli sfavorevoli (45%).
Sette italiani su 10 coinvolgerebbero i parenti più stretti nella scelta (erano il 64% nel 2022) e solo il 16% dichiara che prenderebbe questa decisione da solo. Anche tra chi non pensa di fare un lascito solidale, il deterrente è in particolare l’incertezza del futuro: il 32% teme infatti di sottrarre così risorse al futuro degli eredi e il 28% è preoccupato per la precarietà lavorativa di figli e nipoti.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)