In Canada la cultura viene già usata come farmaco, il medico può prescrivere visite gratuite ai musei, o in Finlandia dove ad ogni paziente che entra in ospedale è proposto un programma culturale. L'Italia si sta adeguando, lentamente, associando il welfare, il benessere, alla cultura che assume una importanza particolare quando si tratta di persone fragili, anziani e disabili.
Secondo un rapporto dell'Oms che raccoglie 3000 studi in 900 pubblicazioni, approcciarsi alle forme dell'arte e della cultura nobilita l'animo delle persone. "Chi ha intensa partecipazione culturale con 80 occasioni di ingaggio l'anno guadagna dai 10 a 15 anni di vita ed è protetto da Alzheimer e cancro delle malattie degenerative".
Lo afferma il professor Enzo Grossi, docente di cultura e salute presso l'Università degli Studi di Torino - Facoltà di Medicina. La cultura l'esposizione alla bellezza hanno un impatto positivo sulla longevità e la salute fisica e mentale. La crescita di filoni di ricerca scientifica riguardanti il modello biopsicosociale, il benessere, la bellezza, lo stress, hanno reso sempre più correlato il nesso causale tra arte, cultura e salute. "Grande possibilità di ausilio si ha in aree dove non ci sono farmaci, come l'autismo e l'Alzheimer dove l'art therapy è importante" prosegue Grossi che ricorda l'uso della musica a scopo analgesico o le teorie di psicologia ambientale che hanno ispirato gli interventi sugli ospedali di Mestre o di Firenze.
Questi in sintesi alcuni temi evidenziati in occasione del seminario "WELFARE CULTURALE", cultura, salute e benessere, rimodulato in webinar alla luce dell'emergenza COVID-19" organizzato dalla cooperativa Eco di Sofia Flaùto e moderato dal presidente dell'Ente Geopaleontologico di Pietraroja di Benevento, Dirigente Settore Cultura Comune di Benevento, Gennaro Santamaria. "L'obiettivo del Webinar - sottolinea Sofia Flaùto - è quello di creare, in sinergia con i grandi professionisti coinvolti, delle linee guida che conducano ad un protocollo operativo comune e condiviso, tra le politiche sociali e gli organi meritevoli del terzo settore, del mondo accademico e della ricerca, dell'associazionismo e del privato sociale profit e non profit, che contempli la fruizione e la produzione della cultura come intervento essenziale da garantire a coloro i quali sono eleggibili ai livelli essenziali di assistenza, quali anziani e disabili di ogni età.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)