Parte la campagna "La depressione non si sconfigge a parole", con l'obiettivo di diffondere questa presa di coscienza, giocando in maniera originale sul contrasto fra il vissuto del paziente e le esortazioni che in buona fede vengono offerte dalle persone che lo circondano, per comunicare, anche visivamente, quanto possano essere travisati la natura e l’impatto di questa patologia.
L’obiettivo è molto ambizioso: raggiungere e sensibilizzare insieme a clinici, società scientifiche e associazioni di pazienti almeno un milione e mezzo di italiani affetti da depressione e oltre 4 milioni di caregiver entro la fine del 2021, così da riconoscere e affrontare con il giusto supporto e trattare con gli strumenti più adeguati una patologia così complessa e impattante.
Definita dall’Organizzazione mondiale della Sanità "tra le prime cause di disabilità a livello mondiale", la depressione, in tutte le sue forme, colpisce oltre 3 milioni di pazienti, mentre la depressione maggiore interessa 1 milione di malati: di questi, solo la metà ottiene una diagnosi e il trattamento appropriato.
"La depressione è una malattia ancora sommersa che colpisce sempre più persone e ha registrato con il Covid-19 un’intensificazione preoccupante", commenta la parlamentare ed ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
"È importante comunicare la malattia mentale in modo differente - sottolinea - pensando al contesto relazionale in cui è inserito il paziente, dalla famiglia all’intera società, perché non riguarda soltanto il malato. Il linguaggio è uno strumento importante per evitare, da una parte, la demonizzazione della malattia mentale, dall’altra per scongiurarne la banalizzazione", conclude.
Il pubblico potrà trovare nei due canali della campagna (pagina Facebook abcdepressione e sitoweb abcdepressione.it) una fonte preziosa di informazioni sulla malattia, i sintomi, l’importanza di una diagnosi corretta e tempestiva, di una cura efficace, di un supporto medico adeguato.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)