La conoscenza sui meccanismi di questa patologia è avanzata e si è arrivati a cure che migliorano la qualità della vita dei pazienti, però a oggi sono fallite tutte le sperimentazioni di terapie anti beta-amiloidi, cioè contro la molecola killer che, accumulandosi nel cervello, distrugge le cellule nervose e i loro collegamenti. Unica via per contrastare la malattia resta, perciò, la prevenzione, come sottolineano anche le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità. Per evitare l’insorgere della demenza è evidenziata l’importanza dell’attività fisica e di uno stile di vita sano. In particolare, per quanto riguarda l'alimentazione – e su questo la scienza non ha alcun dubbio – viene raccomandata la dieta mediterranea: ad esempio un recente studio scozzese ha riportato che soggetti anziani con bassa aderenza a una dieta mediterranea avevano una maggiore velocità di comparsa di atrofia cerebrale. Questa dieta è fonte di due tipi di molecole benefiche: acidi grassi insaturi (pesce, olio extravergine di oliva, mandorle, noci, arachidi, avocado) e antiossidanti (vitamine E e C e i polifenoli, contenuti in frutta e verdura). Fondamentale è l’idratazione: bere circa otto bicchieri al giorno di acqua, tè verde, vino rosso e caffè (la caffeina sembra agire sulla produzione e sullo smaltimento della beta-amiloide). Da evitare i superalcolici, le bevande zuccherate e tutti quegli alimenti che contengono grassi saturi: la carne rossa, gli insaccati, i latticini (burro e formaggi), gli oli di cocco e palma.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)