Un ampio studio americano, partito nel 1986, ha esaminato come la dieta influenzi le capacità sessuali maschili.
Sono infatti stati indagati i comportamenti alimentari di oltre 21mila operatosi sanitari americani di età 62 anni, più o meno 8, che ogni 4 anni hanno riferito le loro abitudini alimentari e le loro abitudini di vita, dei medicinali eventualmente assunti e dello stato di salute ogni due anni.
I problemi di disfunzione erettile in Italia sono riferiti da circa il 40% degli ultracinquantenni e la metà degli ultra settantenni. Il problema è che le ricerche si incentrano sui problemi di impotenza vera e propria o sui fattori di rischio, mentre non vengono indagati fattori protettivi, come può essere la dieta. Questo era invece lo scopo dello studio americano, anche perchè, spiega Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi che sia il diabete di tipo 2 che il sovrappeso e l’obesità, sono frequentemente associati a un calo del testosterone. Quest'ultimo favorisce il deposito di grasso a livello dell’addome portando ad un aumento della produzione di citochine pro-infiammatorie. Il che può influire negativamente anche sulla salute dei vasi e della loro capacità di dilatarsi, fattore importante per il meccanismo dell’erezione. La dieta mediterranea svolge una forte azione antinfiammatoria, riducendo il rischio di obesità, di diabete 2 e favorendo l’elasticità dei vasi.
Sono quindi da privilegiare verdura, frutta fresca, legumi ,pesce e altre fonti di grassi Omega 3, come noci, semi di lino e olio extravergine di oliva. Limitare inoltre il consumo di zuccheri semplici, le fonti di grassi saturi (formaggi grassi, latte intero, carne, uova, prodotti industriali che ne contengono), carni conservate come i salumi e in generale l’eccesso di sale. Per quanto riguarda i così detti cibi afrodisiaci, effettivamente tra quelli così definiti ci sono cioccolato, peperoncino, senape, pepe, anice e, in generale, tutte le spezie.
Sono tutti alimenti che potrebbero favorire una vasodilatazione, quindi in grado di aumentare anche l’afflusso di sangue agli organi genitali. Mancano però delle sicurezze scientifiche, anche se si può parlare di effetto psicologico, più che biologico.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)