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Taberna Rosanna

La disabilità ai tempi del Covid-19

Prospettive Sociali e Sanitarie, 1/2021, 2021, pp.26-30

Quali effetti ha avuto la pandemia nei servizi e, soprattutto, nella vita delle famiglie in cui vive una persona con disabilità? I servizi residenziali hanno dovuto chiudere all’esterno, così l’appartamento e la residenza hanno enfatizzato la dimensione dell’abitare e qui la differenza l’hanno fatta gli spazi più o meno grandi.
Le strutture grandi hanno avuto maggior possibilità di separare, realizzare spazi alternativi, creare all’interno finti contesti esterni, come il bar e l’edicola, garantire riservatezza, mentre gli appartamenti hanno mostrato l’insufficienza degli spazi e delle metrature per la coabitazione forzata nelle 24 ore ad oltranza.
Sono state sospese le uscite e le visite, i contatti con i familiari sono stati resi possibili da cellulari, tablet e computer. Anche qui, la diversa autonomia degli ospiti nell’usare tali strumenti ha caratterizzato la quantità e qualità dei collegamenti.

Tutte le strutture hanno posto netti rifiuti a nuovi inserimenti, nel timore di dover ospitare potenziali ammalati di Covid-19. Laddove urgente, hanno richiesto l’effettuazione di tampone nelle 48 ore precedenti e previsto l’isolamento per i primi quattordici giorni di inserimento, sottoponendo le persone ad amplificate difficoltà di ambientamento nel nuovo contesto di vita, osservabile solo all’interno di una stanza e con contatti esclusivi con persone vestite come astronauti. Peggio è stato quando il Covid-19 è infiltrato nelle strutture ed è stato necessario gestire la malattia, magari asintomatica, senza ricovero ospedaliero, nel normale ambiente di vita. In questi casi le strutture sono state divise in modo netto in due parti, senza possibilità di scambi tra l’una e l’altra, rendendone una dedicata al Covid-19 e l’altra “Covid-free”.

Il Covid-19 ha enfatizzato la regola che, per prendersi cura degli altri, occorre aver cura di sé stessi ed i datori di lavoro di servizi educativi ed assistenziali non possono rinunciare ad avere gruppi di lavoro informati, strutturati, consapevoli e sereni. Per raggiungere tali obiettivi possono risultare utili tre tipi di interventi. Il primo prevede gruppi di lavoro con percorsi di supervisione, centrati sul rafforzamento dell’equipe e sulla gestione dello stress.

Il secondo vuole avviare percorsi di formazione per far crescere le competenze informatiche di servizi e operatori, insieme a una riorganizzazione aziendale che stabilisca quali aspetti devono essere mantenuti in presenza e quali possono essere sostituiti dalle modalità a distanza. Il terzo prevede di riconoscere agli operatori la possibilità di preparare gli interventi a distanza con tempi dedicati. Uno sviluppo interessante di queste attività è la realizzazione di video tutorial informativi e formativi per consulenze professionali a distanza, da consegnare alle famiglie per far apprendere, ad esempio, le manovre per l’igiene personale degli allettati, gli esercizi di mobilizzazione e rieducazione motoria o un uso migliore del computer.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Taberna Rosanna
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine26-30
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero1/2021
Fonte
Approfondimenti Online
FonteProspettive Sociali e Sanitarie
Subtitolo in stampaProspettive Sociali e Sanitarie, 1/2021, 2021, pp.26-30
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Taberna Rosanna
Attori
Parole chiave: Disabilità, handicap Formazione degli operatori Residenza Sanitaria Assistenziale