Per la disabilità, il 2021 è indubbiamente l'anno della legge quadro prima, legge delega poi: un'idea – risalente al primo governo Conte – che è diventata realtà, con il suo inserimento all'interno del Pnrr e l'approvazione in Consiglio dei Ministri della legge quadro, a fine ottobre. Poi, il 9 dicembre, c'è stata l'approvazione della legge delega.
È senza dubbio questa la novità più rilevante, a livello normativo, dell'anno che si sta chiudendo. Essa contiene sei ambiti d'intervento: 1) definizioni della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore; 2) accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base, unificando tutti gli accertamenti concernenti l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici, la disabilità prevista ai fini del collocamento mirato e ogni altra normativa vigente in tema di accertamento dell’invalidità; 3) valutazione multidimensionale della disabilità, progetto personalizzato e vita indipendente; 4) informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione; 5) riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità; 6) istituzione di un Garante nazionale delle disabilità.
Ora si attendono i decreti attuativi, per poter valutare l'effettivo impatto che questa grande riforma avrà sulla vita quotidiana delle persone con disabilità e di chi se ne prende cura.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)