Sulla proposta di un lockdown anagrafico è assolutamente contrario il professor Raffaele Antonelli Incalzi, primario al Campus Bio-Medico di Roma e presidente della Società italiana di Geriatria.
Anche se è comprensibile a livello concettuale, per over 65 che abbiano però compresenza di patologie croniche aggravanti: scompenso cardiaco, diabete, insufficienza renale e respiratoria. Però comunque sarebbe una segregazione con in più diversi effetti negativi. Infatti la privazione di relazioni porta alla depressione e la rinuncia o la riduzione all'attività fisica può portare ad un conseguente peggioramento di problemi cardiaci o vascolari.
C'è poi da calcolare la crescita delle patologie non Covid; si è già osservato nel periodo della quarantena un forte incremento di ictus e infarti a causa dei minori controlli effettuati.
Ci sono poi da considerare le conseguenze molto negative riscontrate nei pazienti neuropsicologici e psichiatrici. Bisogna inoltre considerare che badanti e familiari restano necessariamente a contatto con l'esterno e possono quindi essere veicolo di contagio.
Meglio quindi usare tutte le precauzioni (distanza, mascherine, usare percorsi fissi e postazioni abituali) per diminuire il rischio contagio, ma non isolare gli anziani.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)