Nel 2019, su una popolazione di 60.359.546 individui, il 22,8% ha 65 anni e più. Il 43,5 è maschio, il 56,5 per cento femmina. Le condizioni della popolazione anziana migliorano. Nel 2018 si registrava un aumento della speranza di vita alla nascita, che conferma una maggiore longevità delle donne.
Per queste ultime la stima è di 85,2 anni, mentre per gli uomini è di 80,8 anni.
A fronte di un calo della popolazione negli ultimi quattro anni (-0,7 % tra il 2015 e il 2019), prosegue la crescita degli individui di 65 anni e più (+4,1%).
Grazie ai progressi di sopravvivenza aumenta la popolazione che ha raggiunto e superato gli 85 anni di età. Nel 2019 rappresenta il 3,6% dell’intera popolazione, di cui il 32,7% è maschio, il 67,3 % femmina.
Dal punto di vista della formazione, cresce la popolazione anziana che possiede un titolo di studio. Un dato che penalizza le donne.
Nel 2018 soltanto il 6 e il 12% delle donne di 65 anni e più possiede, rispettivamente, un titolo di laurea o di post laurea e un diploma di maturità, contro il 10 e il 18 %o degli uomini della stessa età.
Anche per la presenza attiva nella società emergono differenze di genere. Nel 2018, infatti, è in salute il 46,4% degli uomini e il 38,7% delle donne di 65 anni e più; il 31,5% degli uomini e il 22,6% delle donne di 75 anni e più.
Allo stesso modo, i tassi di partecipazione sono superiori tra gli uomini. Esemplari sono i dati che riguardano il mercato del lavoro, la politica o la socializzazione (nel 2018, 440.000 uomini di 65 anni e più sono occupati, contro 189.000 donne; il 30,5 % degli ultra 65enni e il 20 % degli ultra 75enni ascolta un dibattito politico; il 19,2% degli ultra 65enni e il 19,1 % degli ultra 75enni incontra persone tutti i giorni).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)