Per misurare l'umore delle persone negli ultimi due secoli, i ricercatori della britannica University of Warwick hanno analizzato il linguaggio di libri e giornali degli ultimi duecento anni, considerati una buona fonte in quest'ambito in base alla teoria che gli editori preferiscono pubblicare contenuti corrispondenti allo stato d'animo dei lettori.
Lo studio, analizzando la frequenza delle parole connesse alla positività, mostra che longevità e aumento del Pil fanno crescere la felicità, che si riduce per crisi economiche, disoccupazione e guerre. Esso evidenzia che alla felicità delle persone nella Belle Epoque corrisponde un calo nella grande guerra, che si risolleva nei ruggenti anni Venti e precipita con la grande Depressione del 1929.
Dopo l'ultimo conflitto riprende a risalire un po' per tutti, con un crescendo nel Nuovo Millennio.
(Sintesi redatta da: Solinas Bachisio)