Fino a qualche anno fa la disaffezione alla lettura era imputata alla “distrazione di massa” indotta da televisione e videogiochi. Oggi, con l’ampia diffusione di smartphone e social network, il quadro si è complicato e di certo non è migliorato. Da un lato, si è ampliata la possibilità di libera espressione del singolo ma, nel contempo, si sono omologate ed inaridite le nostre capacità espressive, di concetto e di comprensione. Lo certificano le evidenze messe in luce nell’ultimo Rapporto sulla popolazione. L’istruzione in Italia (Il Mulino, 2019) e i dati Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) presentati alla Camera dei Deputati.
Dal rapporto sulla lettura Istat (dati a dicembre 2018), emerge che la quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi di 11-14 anni. Il 12,7% è un lettore ‘forte’, ossia legge almeno un libro al mese. Tra i lettori ‘forti’ anche le persone da 55 anni in su, con percentuali maggiori tra i 55 e i 64 anni (16,5%) e tra gli over 65 (17,4%).
L’abitudine alla lettura si acquisisce in famiglia. Legge l′80% dei ragazzi fra 11 e 14 anni che hanno madre e padre lettori e solo il 39,8% di coloro con entrambi i genitori non lettori.
Lettori non si nasce ma si diventa e ciò avviene più facilmente se l’eredità ci viene trasmessa dai nostri genitori. Oltre ai beni materiali e al corredo genetico bisognerebbe donare al proprio figlio l’amore per la lettura, anche se, ovviamente, ogni storia parla per sé.
In questo campo in Italia le iniziative sono di vario genere. Alcuni progetti sono destinati agli anziani ospiti di case di riposo o case protette (come il progetto Progres a Parma sul “ruolo della lettura nelle persone anziane" o quello del Polo Biblio-Museale di Foggia intitolato ‘A raccontare storie insieme’).
Più interessanti sono quelli che fanno della lettura un reale terreno di scambio intergenerazionale. A questo principio si ispira il bando "città che legge 2019” del Ministero dei Beni Culturali. Lo scopo è quello di stimolare i comuni (quelli con i requisiti richiesti dall'Avviso Pubblico del 14 marzo 2018 per la qualifica di “Città che legge”) a promuovere la lettura con continuità. Fra le finalità indicate all’art. 1 del Bando troviamo quella di “favorire proposte in grado di sensibilizzare alla lettura fasce di età attualmente poco coinvolte nei programmi di promozione (adolescenti, giovani adulti e anziani), incentivando la cultura dell’integrazione, anche in una prospettiva di sostegno alle fasce più deboli dei no-users”. Fra gli interventi ammissibili al finanziamento (art. 3) troviamo:
- diffusione dei libri e della lettura tra gli anziani attraverso occasioni di socializzazione;
- apertura in biblioteca di sezioni specifiche dedicate a bambini/ragazzi, con particolare riferimento alle diverse abilità, e/o ad anziani;
- attivazione o incremento dei servizi dedicati a bambini, famiglie o anziani.