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Rosina Alessandro

Transizione demografica. La longevità è una chance ma serve un welfare solido e funzionante

Il Sole 24 ore, 03-11-2023, p.18

La longevità è una opportunità. La denatalità non è un destino. I dati recentemente pubblicati dall’Istat sulla natalità italiana risultano particolarmente preoccupanti perché mostrano come la combinazione tra le difficoltà oggettive del presente e l’incertezza verso il futuro continui a bloccare la scelta di avere figli. 

Il freno principale è  quello del debole ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro e nella vita attiva in generale. La prospettiva di stabilità di reddito e l’accesso a una abitazione sono condizioni essenziali per non dipendere a lungo dai propri genitori, poter progettare una propria famiglia e diventare a propria volta genitori. Il nostro Paese detiene sia il record di Neet (gli under 35 che non studiano e non lavorano), sia della età media più tardiva in cui si ha il primo figlio. 

Ma per vivere bene e a lungo, serve anche un sistema di welfare solido, che funzioni bene, che metta le persone nella condizione di investire sulla qualità della propria esistenza. Le economie mature avanzate saranno in grado di rendere sostenibile tale investimento se, a fronte di una longevità che si espande, manterranno consistente l’apporto delle generazioni al centro della vita attiva, quelle su cui grava il maggior compito di finanziare e far funzionare il sistema di welfare. Deve essere chiaro che se un Paese non riesce più a garantire il diritto di pensioni dignitose, di adeguato accesso a cura e assistenza, sarà sempre meno in grado di garantire anche tutte le altre voci della spesa sociale (formazione, politiche attive del lavoro, ricerca e sviluppo, politiche familiari).

L
o stesso voto degli anziani, elettoralmente sempre più preponderanti, può guardare favorevolmente a scelte di interesse più generale del Paese se le condizioni di base per il loro benessere sono riconosciute. I dati di un’indagine di Osservatorio Senior e AstraRicerche, rappresentativa della fascia tra i 60 e i 74 anni, evidenziano che tra le priorità per il Paese i rispondenti mettono al primo posto un sistema di salute pubblica efficiente, ma al secondo posto c’è il rafforzamento della condizione occupazionale delle nuove generazioni.

L’Italia si trova da lungo tempo tra i Paesi con più bassa fecondità in Europa, con un numero medio di figli posizionato molto al di sotto del livello che consente un equilibrato ricambio tra generazioni. 

La denatalità non è un destino, ma a cosa si va incontro se la fecondità dovesse rimanere sui livelli attuali? Quello che serve molto sembra essere la scelta dei giovani di conquistare nei tempi e modi adeguati l’indipendenza dai propri genitori, formare una propria famiglia, essere attivi e realizzarsi nel mondo del lavoro, rafforza società, economia e demografia, oltre che favorire il benessere individuale.

(Sintesi redatta da: Lupini Lucio)

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Autore (Cognome Nome)Rosina Alessandro
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2023
Pagine18
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-11-03
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 03-11-2023, p.18
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Lupini Lucio)
Volume
Approfondimenti
Rosina Alessandro
Attori
Parole chiave: Analisi demografica Benessere Costi sanitari e assistenziali Diritti degli anziani Qualità dei servizi Ricerca Servizi sanitari Welfare