La musica aiuta a invecchiare bene. Sono noti gli effetti positivi della musica per i bambini, come pure per combattere la depressione. Soltanto da qualche anno si comincia a parlare degli effetti che la musica può avere sull’invecchiamento del cervello. Tutti gli studi puntano più o meno nella medesima direzione: ascoltare musica è una eccellente occasione per stimolare il nostro cervello. Per lungo tempo i ricercatori hanno pensato che una parte della materia grigia del cervello fosse dedicata all’ascolto e alla comprensione della musica e che il piacere dell’ascolto, come il successo di certe canzoni o di siti specializzati fosse legato a un nostro bisogno di stimolare quella specifica parte del cervello. In realtà, per comprendere la musica il nostro cervello utilizza molte delle aree che lo compongono. Ogni zona sembra essere stimolata da un aspetto della musica (ritmo, accordi etc.)ed è questa stimolazione completa che consente alla musica di essere un ottimo rimedio per rallentare il declino cognitivo. Se immaginiamo il cervello come un muscolo, la musica funziona come una sessione di ginnastica dove i movimenti effettuati stimolano tutti i muscoli senza neanche accorgersene. E, alla fine della sessione avremmo guadagnato forza, resistenza, flessibilità. La musica stimola la memoria: di tutte le aree del cervello che la musica stimola, ce n'è una in particolare che aiuta a ridurre l’ invecchiamento e la degenerazione cognitiva: l'ippocampo. Come sede della memoria a lungo termine, quest'area del cervello è molto importante perché produce nuovi neuroni per tutta la vita. L'ippocampo consente di evocare vecchi ricordi, conoscenze ed esperienze accumulate, ma anche di incoraggiare connessioni tra tutte le altre aree della nostra testa grazie alla produzione continua di neuroni. La memoria musicale avrebbe quindi molti vantaggi e ora capiamo meglio perché i bambini che suonano regolarmente musica ottengono costantemente risultati migliori nei vari test di memoria che vengono loro sottoposti. Tutte queste scoperte sugli impatti positivi della musica hanno permesso ai medici di impegnarsi in numerose ricerche su nuovi metodi di cura. In primo luogo per le persone colpite da ictus o incidenti fisici che hanno ridotto la loro capacità cerebrale. Alcuni pazienti che avevano perso l'uso del linguaggio sono stati in grado di ritrovarlo attraverso la musica. Com'è possibile? Proprio attraverso la stimolazione di diverse aree del cervello. Ad esempio quando l'area del linguaggio è stata colpita da un incidente e il paziente non può più parlare, l'uso del canto può consentirgli di migrare la sua capacità di parlare in un'altra area del cervello. In effetti, la musica stimola molte aree e costringe le nostre cellule grigie ad adattare il loro uso per raggiungere i loro scopi. Questi stessi effetti molto positivi sono stati osservati in pazienti con malattia di Parkinson o Alzheimer. Mentre soffrono di gravi disturbi motori, la musica sembra spesso aiutarli a superare i propri limiti e spingere il cervello a sbloccare determinate risorse che si pensava fossero perse per sempre. Per godere di tutti questi vantaggi, ascoltare la musica è sufficiente. Tuttavia le persone anziane che decidono di imparare a suonare uno strumento rallenterebbero notevolmente il loro declino cognitivo, oltre ad aumentare in generale il loro benessere. Inoltre suonare uno strumento è eccellente per stimolare la psicomotilità e ritardare significativamente l’invecchiamento.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)