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La pandemia nelle Rsa per gli operatori uno stress con conseguenze pesanti

www.ladige.it, 03-10-2020

Secondo uno studio della facoltà di Scienze Cognitive dell’Università di Trento, pubblicata ieri dalla rivista Royal Society Open Science, il 43% degli operatori delle Rsa che ha lavorato nei mesi del Covid presenta sintomi da moderati a gravi di stress post traumatico. Secondo lo studio in questione 4 persone su 10 presentavano sintomi moderati gravi di stress.

Allo studio hanno partecipato 33 Rsa del Nordest e un totale di 1.071 operatori.
Per raggiungere più persone possibile, si è creato un link, in modo che tutti avessero le medesime domande, somministrate nel medesimo modo. Le Rsa di riferimento talvolta hanno fatto da tramite.
Hanno risposto in tanti. Anche perché l’indagine aiutava prima di tutto loro.

«Un aspetto ritenuto molto positivo della nostra indagine - spiega la dottoressa Riello, a capo dell’indagine - è che eravamo in grado di dare un feedback immediato, sullo stato di salute, non era solo una raccolta dati. Ogni singolo operatore sapeva se la sua situazione era stress allarmata o nella norma. E poi davamo risposte immediate per quanto riguarda la gestione dello stress».
«Abbiamo inoltre rilevato che la probabilità di riportare sintomi moderati-gravi di sintomatologia post traumatica è maggiore per le donne e per coloro che hanno avuto contatti con colleghi o residenti positivi al Covid 19 – evidenziano i ricercatori - questi dati ci aiutano a individuare i gruppi che trarrebbero maggior beneficio da un intervento mirato e tempestivo. Siamo già al lavoro per sviluppare e offrire interventi adeguati con l’appoggio e la collaborazione di numerose Rsa e Case di riposo».

L’ambiente nelle Rsa, in quei mesi, per gli operatori è diventato ostile, per tanti motivi. Perché operavano in un settore in più occasioni criticato, ma soprattutto perché si occupavano di una popolazione fragile, colpita in modo estremamente duro dalla pandemia. C’è una relazione molto più stretta tra operatore in Rsa e ospite, di quanto non possa esserci tra paziente e operatore in ospedale. E quando sono state precluse le visite alle famiglie, questi operatori si sono dovuti sostituire ai familiari, per quanto possibile, nella relazione con l’anziano. In questo contesto, il senso di impotenza, per non poter alleviare in troppi casi la sofferenza, è stato forte.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
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Data dell'articolo2020-10-03
Numero
Fontewww.ladige.it
Approfondimenti Onlinewww.ladige.it/territori/rovereto/2020/10/03/pandemia-rsa-operatori-stress-conseguenze-pesanti
Subtitolo in stampawww.ladige.it, 03-10-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Rapporto operatore paziente anziano Residenza Sanitaria Assistenziale Ricerca Stress