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Guzzetti Silvia

La povertà fa ammalare di più. Come intervenire dopo il Covid

Avvenire, 25-07-2020, p.A3

In Gran Bretagna il governo ha annunciato due grandi campagne, una di vaccinazione e un’altra contro l’obesità. 

Sono iniziative del premier Boris Johnson per combattere il Covid-19 che dovrebbero aiutare a colmare il divario nella salute, tra ricchi e poveri annunciato da Michael Marmot, professore di epidemiologia e direttore dell’istituto per la parità nella salute all’”University College” di Londra. 

Nel suo “Health Equity in England: The Marmot Review 10 Years On”, ovvero “L’uguaglianza nella salute in Inghilterra: il rapporto Marmot 10 anni dopo”racconta come gli ultimi 10 anni abbiamo portato ad un divario profondissimo tra ricchi e poveri per quanto riguarda longevità e qualità della vita. 

Nel Regno Unito solo il 10% della salute dei cittadini dipende dalla sanità; il resto è lasciato ai cosiddetti determinanti sociali della salute: la qualità del cibo che mangiamo, tipo di case dove abitiamo, ecc... Per questi fattori i più colpiti dalla pandemia sono stati gli indigenti. 

Ora il governo vuole correre ai ripari con le due campagne. Quella contro l'obesità vede due maschi britannici ogni tre e un cittadino ogni quattro, sovrappeso a causa della cattiva alimentazione, e colpisce soprattutto i più poveri. 

Per legge ora c'è la proibizione di mandare in onda pubblicità di cibi ricchi in grassi e zuccheri prima delle ventuno di sera e il divieto di mettere nei negozi patatine e dolciumi vicino alla cassa.

Sir Marmot sottolinea che a pagare il prezzo più alto sono soprattutto le minoranze etniche, i cosiddetti “Bame”, “ Black, Asian and minority ethnic”. Infatti i maschi di colore muoiono tre volte di più di quelli bianchi perché mangiano peggio, sono spesso disoccupati e abitano in case malsane. Nel Regno Unito nel 2020, prima del Covid, l’aspettativa di vita si era fermata, e addirittura diminuita nelle regioni più povere del nord d’Inghilterra. 

Il rallentamento ha visto un anno guadagnato ogni quindici, anziché ogni quattro, per gli uomini, e uno ogni ventotto, anziché ogni cinque anni e mezzo, per le donne. Lo svantaggio femminile è probabilmente dovuto sia all'incidenza del fumo, in calo tra i maschi, che la maggiore disposizione delle donne a depressione e malattie mentali. 

Infine bisogna ricordare che nell’underclass quasi sempre restano a guidare la famiglia le mamme, vittime dei tagli al welfare degli anni dell’austerity. 

Quest'anno oltre a morire prima, è questa classe più povera che ha pagato in termini di vittime il prezzo più alto al Covid. Il numero di cittadini di colore morti è il doppio rispetto ai bianchi e la maggiore mortalità va attribuita alla povertà. 

Anche il lockdown ha avuto un impatto più severo tra chi è senza lavoro, privo di un reddito e di istruzione, e più isolato. Perchè non è stato in grado di informarsi per capire quali aiuti erano disponibili, ed ha comprato, a causa del budget molto più limitato, cibi pronti, rispetto a verdura e frutta fresca. 

L'altra iniziativa sulla campagna di vaccinazione contro l’influenza, in autunno, di tutti gli adulti oltre i cinquant’anni, i bambini tra i due e i dodici anni e le categorie a rischio Covid-19 per malattie croniche o situazioni immunitarie difficili è molto ugualitaria. 

In questo modo si vuole proteggere il servizio sanitario nazionale, ma bisognerà far si che davvero i vaccini gratuiti arrivino ai più poveri.

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Autore (Cognome Nome)Guzzetti Silvia
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
PagineA3
LinguaItaliano
OriginaleSi
Area TematicaGran Bretagna
Data dell'articolo2020-07-25
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 25-07-2020, p.A3
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
Volume
Approfondimenti
Guzzetti Silvia
Attori
Parole chiave: Povertà Stili di vita Vaccinazioni