L’assistenza domiciliare rivolta agli anziani non autosufficienti oggi è ancora carente: a fornire un sostegno ai caregivers nel carico assistenziale sono soprattutto alcune soluzioni informali. I servizi esistenti mostrano alcune carenze: rigidità organizzativa (orari e giorni di assistenza), iter procedurali diversi per l’attivazione delle prestazioni e mancanza di coordinamento e integrazione tra gli interventi dei soggetti che li erogano (Comune, ASL- Distretti, Enti erogatori, terzo settore). Per questo non si riesce ad ottenere una sinergia nei progetti individualizzati di presa in carico dell'anziano. Nei contesti residenziali e semiresidenziali il ricorso alla valutazione multidimensionale è una pratica consolidata. A domicilio ciò non avviene, soprattutto per quanto riguarda la valutazione multidimensionale. Le famiglie si trovano spesso di fronte più piani di assistenza individualizzati ( uno per ognuno delle strutture di servizio esistenti). La carenza (o l’assenza) di una funzione di coordinamento e di case management si ripercuote inevitabilmente in tutte le fasi della presa in carico, generando frammentazione e difficoltà anche nell’integrazione tra i diversi servizi.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)