Erwin Schrödinger, fisico, premio Nobel e uno dei padri della meccanica quantistica, definisce, nelle sue lezioni sulla vita, la morte "un equilibrio termodinamico". Ne consegue che la vita è disequilibrio termodinamico, e che il vivere consiste in una questione di passaggio di calore, sia fisico sia emotivo, il quale tanto più passa quanto meno regnano stasi e uniformità.
Schrödinger parla anche di entropia negativa, affermando che è esattamente ciò di cui la vita si nutre. Tutto infatti tende verso lo stato caotico detto entropia che è assenza di struttura e di ordine (l'entropia massima è la morte), ma vivere significa contrastare questa tendenza al disordine introducendo dentro di sé entropia negativa, ovvero ordine.
Coltivare la memoria è per Bobbio un atto salutare, e quanto questo sia vero viene confermato dalla nostra lingua che conosce al riguardo tre verbi: ricordare, rammentare e rimembrare, di cui etimologicamente il primo fa riferimento al cuore, il secondo alla mente, il terzo alle membra nel loro insieme, come a dire che è tutto il nostro organismo, anima e corpo, a essere rivitalizzato dal calore dei ricordi che fluiscono dalla memoria.
La coltivazione della memoria è quindi essenziale per la tarda età, ed è per essa che in questa fase occorre pedalare sulla bicicletta della vita. Scrisse sant'Agostino nel libro X delle Confessioni: "Nel palazzo immenso della mia memoria sono pronti a un mio cenno il cielo e la terra e il mare con tutte le sensazioni che ne ho ricevuto".
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)