L’incremento della speranza di vita e l’alta percentuale di anziani nella popolazione pongono l’accento sulla necessità di riconsiderare le relazioni tra individuo e ambiente, per il soddisfacimento di nuovi requisiti di qualità. Il ruolo della casa è infatti centrale nel processo di invecchiamento, come dimostra la volontà di tutti gli anziani a continuare a vivere nella propria abitazione.
Si pone quindi il problema di adeguare l’ambiente domestico alle nuove esigenze funzionali per favorire l’aging in place. Per agire in modo efficace bisogna considerare due fattori: l’esigenza dell’anziano di fruire degli spazi in sicurezza e, contemporaneamente, il bisogno di avere relazioni sociali e assistenziali. Riguardo il primo punto, è fondamentale l’abbattimento delle barriere architettoniche, e la predisposizione di alcune semplici istallazioni (corrimani, sedute doccia…).
Molto importante, a riguardo, è una cultura preventiva dell’home modification, per evitare che gli interventi vengano compiuti nell’emergenza; infatti uno degli ostacoli alla loro realizzazione è la percezione da parte degli anziani , che li identificano come simbolo della loro fragilità e del decadimento.
Ma alla casa è richiesto di adeguarsi anche dal punto di vista della connessione alla comunità e dell’accesso ai servizi essenziali. In tal senso, le tecnologie per una ambiente assistito possono dare un grande contributo all’erogazione dei servizi personalizzabili che riguardano tanto il controllo dei parametri ambientali, quanto l’assistenza personale.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)