Un tempo gli attori ad una certa età scomparivano dalle scene, si avviavano verso il viale del tramonto come Norma Desmond. Oggi invece qualcosa è cambiato, i divi del passato tornano a vivere seconde e terze esistenze, lavorando a ritmi sostenuti nelle fiction infinite che tanto successo hanno sul piccolo schermo.
Le serie tv allungano la vita (e i conti in banca) e spesso regalano inattesa notorietà anche presso i giovani spettatori di vecchie glorie che tornano a far brillare il loro talento.
Tra i casi più eclatanti Max von Sydow, esordiente nel 1957 nel Settimo sigillo di Ingmar Bergman, e ora "riciclato" come il veggente “Corvo a tre occhi” nella serie fenomeno "Il trono di spade".
O l'ex-sex-symbol Michael Douglas, tornato a lavorare dopo vari problemi di salute e che, oltre alle partecipazioni alle avventure di Ant-man, è Alan Arkin (classe 1934), nella serie Netflix “Il metodo Kominsky” dove nella seconda serie li raggiunge Kathleen Turner, già sua partner in All'inseguimento della pietra verde. Anche Sharon Stone è tornata, dopo l'ictus del 2001, in Law & Order Unità vittime speciali, Mosaic, e a breve con John Malkovich sarà in The New Pope di Paolo Sorrentino.
I percorsi professionali, segnati dalla barriera dell'età, trovano nelle serie nuovi sviluppi, dove vecchio è di nuovo bello.
Basta pensare a Maggie Smith, che dopo la saga di Harry Potter è diventata la Contessa Violet, nel cult Downton Abbey. Sempre la le inglesi c’è Joan Collins, regina Anni 80 di Dinasty, che dal 2015, è rientrata come guest star in The Royals e, vista l’audience, è stata ingaggiata per tutti i cicli successivi. Anthony Hopkins invece recita in nel western fantascientifico Westworld.
Tra gli italiani ricordiamo i casi di Valeria Fabrizi, dal 2011 Suor Costanza in Che Dio ci aiuti, di Lino Banfi, il celeberrimo nonno Libero di un Medico in famiglia, e Luca Ward, doppiatore e attore entrato nel cast di Un posto al sole.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)