Secondo il National Institute of Population and Social Security Research giapponese, entro il 2050 una famiglia giapponese su cinque sarà composta da anziani soli.
In totale si stima che saranno 10,8 milioni i nuclei familiari formati da un anziano che vive in solitudine. Come sottolinea il Japan Times, si tratta di un aumento rispetto al 2020, quando 7,37 milioni di anziani, ovvero il 13,2% di tutte le famiglie, vivevano senza compagnia.
Uno dei fattori della “depressione” demografica che sta demolendo il Giappone è la disaffezione, sempre più marcata, verso i matrimoni. Sono sempre meno numerosi i giovani giapponesi che scelgono di sposarsi. Nel 2023 il numero delle unioni in Giappone è sceso sotto la soglia delle 500mila unioni, per la prima volta in 90 anni.
Sempre nel 2023 si è registrato l’ennesimo – l’ottavo consecutivo – calo delle nascite. Secondo i modelli elaborati dal National Institute of Population and Social Security Research, la popolazione diminuirà del 30% entro il 2070. Il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni sarà pari al 40% della popolazione.
Le statistiche sono impietose. Più di una persona su 10 nel Paese del Sol Levante ha ormai 80 anni o più. Il 29,1% dei 125 milioni di abitanti ha 65 anni o più. Il Giappone ha, insomma, la popolazione più anziana nel mondo. L’intero sistema sociale e sanitario rischia di crollare. Secondo uno studio del think tank Recruit Works Institute, il Paese potrebbe trovarsi a fronteggiare un “buco” di oltre 11 milioni di lavoratori entro il 2040.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)